giovedì 3 maggio 2012

Pitteddhre salentine

pitteddhre salentineÈ un dolce povero della tradizione salentina per il quale si utilizzano prodotti locali. La ricetta tradizionale, quella che ho ereditato dalla mia nonna, non prevede l’uso di zucchero: l’unico ingrediente che addolcisce è la marmellata d’uva. 

Ingredienti per 30 pitteddhre:
- 500 g farina tipo 0
- 100 g olio extravergine d’oliva
- 1 limone biologico grattugiato
- 160 g di acqua
- 1 pizzico di sale
- Marmellata d’uva senza zuccheri aggiunti


Preparazione
Grattugiare la scorza del limone dopo averlo lavato (1). Impastare farina e olio, poi iniziare ad aggiungere il latte poco alla volta fino ad ottenere una pasta compatta ed elastica (3). 


pitteddhre salentine

Stendere la pasta per ottenere una sfoglia spessa 2-3 mm e ricavarne dei cerchi rotondi di 8-10 cm di diametro (4). 
Mettere al centro di ogni cerchio di pasta una cucchiaiata scarsa di marmellata (ovviamente si può usare qualunque tipo di marmellata, purchè non sia acquosa; nella ricetta tradizionale si usa quella d’uva, fatta in casa, senza zucchero, ma un ottimo sostituto a più basso indice glicemico è la marmellata di fragole) (5). 
pitteddhre salentine
Pizzicare i bordi dei cerchi di pasta in ameno cinque punti, fino ad ottenere dei cestini (6). Infine decorare al centro con ritagli di pasta. 
Infornare a 180° per circa mezz’ora.
Una volta raffreddate, possono essere conservate in contenitori ben chiusi per molti giorni.


Pitteddhre e pizzica, un volto del Salento
pitteddhre salentine


pitteddhre salentine


pitteddhre salentine

Cibo e (è) cultura
galatina
Basilica di Santa Caterina d'Alessandria in Galatina (XIV sec.), navata centrale.




8 commenti:

  1. Bhe, adesso che le ho provate posso dire che sono buonissime!Grazie per il bellissimo pensiero, sono state molto gradite!Un abbraccio Alessia

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    1. Grazie Alessia!!
      Io sono ancora più contenta di te, che ti siano arrivate e che ti siano piaciute!

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  2. Adoro i pittuli...prima o poi li farò!!!
    Grazie anche per questa ricetta e vale il discorso di prima ;-)

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  3. complimenti per il tuo blog,sono Fiorenzo del ristorante Le Tre Grazie di Galatina,bravissima per la descrizione competente delle pitteddhre.La ricetta è uguale a quella di mia ereditata da mia nonna unica differenza il fatto che io uso del moscato passito al posto del latte.Adesso sono all'opera per cominciare a proporle nel mio ristorante per farle conoscere ai tanti turisti,ma anche ai locali che magari le avranno assaggiate da qualche parte,alcuni forni a Galatina le preparano,ma la forma,il fatto di metterci del lievito e dello zucchero non fanno altro che usurpare il nome di un dolce che la tradizione ci insegna diverso.Spero di conoscerti presto per mettere a confronto le nostre conoscenze e le nostre passioni per la cucina fatta con passione.Fai una visita alla pagina Facebook del mio locale http://www.facebook.com/pages/Le-Tre-Grazie-Wine-Restaurant/222038976744

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  4. Grazie per le tue foto, ma quella della pizzica è una foto antica??

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  5. Sì, la foto è una delle poche originali della pizzica, perché la maggior parte di quelle antiche riguardano più scene di tarantismo (le tarantate), in quanto il fenomeno è stato studiato da antropologi anche stranieri. Questa credo che sia fine anni '50... mi sembra molto bella e fresca nonostante il fatto che quelle due ragazze ora saranno più che nonne!!

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  6. buone ..anzi buonissime !!! te lo dico da salentina !

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    1. Mia cara conterranea, noi sì che siamo buongustaie ;) Un abbraccio!

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